Lettore

sabato 14 febbraio 2015

Un giorno uguale



Un giorno uguale




Quasi sempre seduto immerso in spunti di riflessione, quell'uomo ne sentiva una necessità forte. Voleva lasciare traccia, anche se piccola, un ricordo di chi in questi anni lo aveva migliorato tanto con la sua anima e non era così scontato potesse esserlo.

Cos'erano “Le cose del cuore”, cosa significava sentire cara una persona ogni giorno. Questo intrecciarsi d'emozioni lui le scandiva nei ricordi. Fotogramma di mille immagini. La prima quella persona tanto cara, lui le voleva bene, ma forse non le aveva dato il giusto riconoscimento, gli ultimi anni però si era rifatto. La seguiva sempre le dosava cure e attenzioni, e lei lo guardava fissandolo come un pittore guarda un quadro. Bionda tinta, minuta e provata, curva sui suoi pensieri. Non era mai riuscito a entrare nella sua anima, lei non voleva che nessuno indagasse sul suo disagio. Aveva riacquistato fiducia nonostante soffrisse sia per l'età e per una sorte di costrizione che la portava a uscire poco, diceva sempre queste parole all'uomo: “Non voglio essere un ospite, mi sembra d'essere in hotel e tu non puoi fare tutto questo per me, pensa a uscire divertiti”, sapeva benissimo di non essere un ospite, sentiva come sua una colpa, lei donna e madre di mille attenzioni, meritava tutto il bene possibile. Lui sapeva era giunto il momento di ricambiare. L'uomo conosceva solo quel modo per voler bene.

Andando avanti nei ricordi anche quella ragazza, quasi una donna, persona dolce amante della fotografia, alle prese con qualcosa di molto più grande di lei, una malattia. Non perdeva e tuttora lo fa la gioia del sorriso espresso dalle parole, frasi o canzoni che estrapola in giro, sempre dosate e piene di un carisma proprio. Accompagna tutte le mattine per tutti i giorni dell'anno con saluti nel suo profilo facebook. Un pensiero per tutti ogni giorno e talvolta li deliziava e lo fa tuttora con disegni propri. Quelle tenerezze che pochi saggi hanno. Lei non lo vuole capire, ma è una persona deliziosa con le sue piccole cose. Lei non si perde mai d'animo e quando si sente sola trova qualcosa di bello da mettere, che sia mezzanotte o notte fonda, non importa. Sprezzante di una malattia, che sa benissimo riuscirà, con la sola tenacia che ha lei a sconfiggere. La positività vince ogni malanno, questo glielo dice spesso l'uomo come per altro le dice da anni una frase “ Ricordati che appena starai bene andremo a prendere un gelato” Grazie per come sei, quell'uomo sa quanto tesoro abbia dentro di lei.

Ultima riflessione, ma importante questo per capire come gli incroci della vita siano tanti, eppure ci si incontra anche a mille e passa chilometri di distanza, lei una persona solare che ha intravisto nell'uomo una sensibilità semplice. Forse quella complicità a cui non era abituata. Cresciuta troppo stretta alla necessità di sentirsi in dovere verso qualcosa o qualcuno. Lei che non sopporta quando qualcuno le dice: “Meriti tanto”. Cerco di non dirglielo. 

Una grande donna forte, energica, testarda e gelosa. Caparbia al punto tale da dare una svolta a quella vita che le va stretta e ripartire da zero, conoscendo persone, albe, tramonti, paesaggi e modi di vivere diversi.

Non si finisce mai di imparare e non ci si deve permettere il lusso di smettere, ognuno fatto a modo suo, con un modo di voler bene uno diverso dall'altro. Generosi mai spocchiosi, leali mai con cattiveria. L'uomo voleva ringraziare persone come loro che insegnano la vita. 

San Valentino resta un dettaglio. 

Chi vuole sentirsi apprezzato quel giorno, non percepisce che in realtà la vita è fatta ogni anno di trecentosessantacinque giorni, scanditi da emozioni.






Franco Pancaldi

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