Lettore

domenica 28 dicembre 2014

In viaggio


Le verità l'uomo aveva imparato fossero proprio quelle, il voler essere se stessi, dire come la si pensava, andare fuori dagli schemi, vedere più in la del proprio naso, arrivare all'asso del pane, arrampicarsi e arrivare all'uva dicendo che era matura e rimanere sempre se stessi, alla lunga era interpretato come fuorviante. Chi ci teneva a te spingeva sempre a avere le proprie ragioni, annebbiato dal fatto che probabilmente un'anima poteva essere cosi come risultava. Eppure all'uomo non mancava un venerdì, e non andava in cura nei centri specializzati era semplicemente e follemente se stesso. Sentiva probabilmente la necessità di essere invitato a casa dal buon Buk presentandosi alla porta con una scatola da sei di birre in lattina. Lui nel suo modo d'essere, l'avrebbe accolto nella penombra, in canottiera con la cicca in bocca. Nel caos di quella camera fatiscente, che sapeva ancora di donna, scopata in quella poltrona, consumata e rovinata dai mozziconi di sigaretta, impregnata ancora di quell'odore di un orgasmo precedente. Forse l'uomo dovrà cercare il suo amico negli ippodromi o nei bar vicini, seguendo l'odore della sua sigaretta accesa. Sfiorerà con lo sguardo qualche donna che fissandolo negli occhi gli ricorderà che lui il grande Buk, non passerà più di la e nemmeno da nessun'altra parte. Quindi non occorreva cercarlo in giro, ci si doveva limitare a seguire le sue verità che diceva in vita e che in pochi allora credevano. Franco

Sereno notturno

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