Lettore

giovedì 6 dicembre 2012


Quella donna assomigliava alla parola mai,
dalla sua nuca saliva un incanto particolare,
una specie d’oblio dove conservare gli occhi,
quella donna si piazzava nel mio fianco sinistro.
Attenzione attenzione gridavo
attenzione
ma lei m’invadeva come l’amore,
come la notte,
gli ultimi segnali che feci per l’autunno
si addormentarono tranquilli sotto l’ondeggiare
delle sue mani.
Dentro di me scoppiarono rumori secchi,
a pezzi cadevano la furia, la tristezza,
pioveva dolcemente la signora,
sulle mie ossa in piedi nella solitudine.
Quando se ne andò
io tremavo come un condannato,
mi uccisi con un coltello brusco
ora passerò tutta la morte disteso con il suo nome,
che muoverà la mia bocca per ultima volta
Juan Gelman

(via pieffy60)

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