sereno notturno |
Riguardo...Te
Quel giorno era costruito sui lividi
della notte, piccole situazioni che cambiavano colore tra il grigio e
il violaceo, con a sprazzi il colore del mare e del sole, così era
il cielo che voleva fuggire al nascosto desiderio di non apparire.
Segreti indelebili, pensieri più o
meno contorti che sfioravano l'apertura delle palpebre, mentre
allungando una mano non ne trovava il possesso, se non il disteso
lenzuolo come unica piega di qualcosa di lontano.
Eppure sapeva che da li qualcuno era
passato, si ricordava chiaramente dei profumi dei gesti e dei
discorsi, tra una risata lunga e un rapido scambio di sguardi, ne
sentiva ancora la consistenza di quei seni tenuti a riserva per il
suo orgasmo, mentre spariva e ricompariva il chiaro simbolo di un
piacere.
Lui era a conoscenza di ogni minimo
gesto o pensiero fosse passato in quella testa, ogni lento sfiorare,
anche il semplice stuzzicarla intenta nella cena, gli piaceva
prendere alla sprovvista un corpo e possederlo nei ritmi di ogni
giorno, mentre sfilava di lei gli unici indumenti indossati che
scivolavano via come olio nella teglia, cercava invano di continuare
i movimenti al tavolo, ma veniva sorpresa dalla consistenza di quello
che in quel momento era la sua maggior fonte di respiro,
splendidamente eretto a consistenza,
Sobbalzando, ormai ogni centimetro di
pelle era avvolto nella farina e ne sentiva l'odore nelle mani
mescolato all'impasto del piacere, si quello stesso che l'avrebbe
portata a divaricare i glutei per agevolare il pertugio, reclinando
il capo in avanti in segno di resa.
Non so cosa portasse a tanto e dove si
traesse spunto per un amplesso mai visto, quale celebre follia si
districava tra un colpo di reni e un lento tirar di pasta,
accarezzando in gesti chiari quel simbolo fallico che aveva tra le
mani, pensando a ciò che si muoveva nel suo corpo.
Sicuramente la sorpresa era ben voluta,
lo dimostrava ampiamente l'umido sfiorar di cosce, mentre ritraendo
l'arma della lotta ne seguiva la lenta scia, con le uniche forze che
rimanevano volse lo sguardo alla ricerca di quella bocca dalla svelta
lingua che tanto aveva bramato al suo cospetto.
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