Lettore

venerdì 14 marzo 2014

Premeditazione

Puoi dirmelo cosa porta a fantasticare su una situazione, al punto tale da vederla chiaramente soffocare ed esplodere in un desiderio...
Eppure inizialmente non è così e forse si contrae tra gli attimi, fino a capire che non riesci a sopportarla e devi viverla, con l'euforica smania di una caparbia voglia che lavora in profondità sgraffignando la pelle del desiderio.
Lui non era propriamente quello che si può definire “un trombafemmine”, solo all'apparenza poteva sembrarlo, visto la sua sicurezza con lo scambio di parole facili e dai concetti espliciti, ma lei aveva trovato in lui la porta del desiderio convinto, al punto che l'occasione propizia la cercava ogni volta e nel miglior stile di perfetta sconosciuta.
Come ogni anno, ma non sempre nello stesso periodo le ferie sono lo sfogo di un periodo faticoso, fatto d'impegni in agenda e riunioni al lavoro, quella sera, rincasando dopo aver mangiato con la compagna rifletteva pr la scelta che gli avevano proposto.
Dovevano partire assolutamente il Lunedì seguente per una decina di giorni, destinazione Messico erano spesati e pagati profumatamente per una vacanza di lavoro da non sottovalutare, nel villaggio che offriva ogni genere di confort, praticamente un sogno, lui si sfregava le mani per la contentezza lei era felice dell'idea ma a disagio per l'incontro con i colleghi di lui.
Paolo questo il nome di lui aveva previsto lo svolgimento del viaggio, quasi fosse un tema da compito in classe ed aveva messo a posto le pedine aspettando le mosse, Federica, sua moglie era intenta solamente a pensare agli abiti per non sfigurare.
Sai, diceva lui, questa è un'occasione di lavoro che non posso perdere per la mia promozione e sinceramente con il contorno del Messico rendeva eccitante la cosa, l'entusiasmo dilagava in lei e straripava in lui.
Arrivato il lunedì partenza da Milano Malpensa, ci si trova con i colleghi all'aeroporto , due donne ed un uomo, in Messico si troveranno con alcuni clienti, tra di loro si conoscono chi più... chi meno... chi troppo, loro sono un'altra coppia e la traduttrice che aiuterà nel percorso del viaggio e negli incontri.
Il viaggio interminabile ma “volato via” in un'euforia da ragazzini, quasi dimenticando il lavoro e continuando ad incrociare sguardi assorti in quelle novità del lavoro nuovo, appena sbarcati, la navetta li porta all'ingresso e qui non il solito gioco di aspettare i bagagli, ma alcune persone che pensavano direttamente a tutto loro, fatti accomodare nel piccolo bus, tra gli sguardi divertiti di tutti quanti, si sa il Messico è spensieratezza.
Tra scenari e mare, arrivano nel villaggio somigliante ad un vero castello con torrette e portici, che addentrandosi lasciava percepire il distacco alla felicità vera e propria, ovviamente due camere doppie e una singola per la traduttrice, ognuna ad un piano diverso, ma stessi agi.
Paolo sembrava il più euforico, così cominciava la vacanza di lavoro e di relax per le mogli che si potevano godere i profumi e il calore della terra, avevano avuto anche una specie di scaletta provvisoria degli impegni, molto informale, per avere una vaga idea dei tempi di lavoro e di svago. Doccia e massaggi per poi poter accedere alla cena, al divertimento e agli incontri di presentazione, tra distese di frutta esotica sparsa tra i saloni e i cantanti in tipico costume, la sera passò tranquilla tra tequila e balli, poi il ritorno in camera, la sicura eccitazione della serata portava Paolo e Federica ad un incontro di sesso senza precedenti, lei sensualmente appetibile, con quel fare da maliziosa porca innata che faceva venire un uomo alla corta distanza, prosciugando ogni goccia di piacere quasi a pensare di non esser mai venuto, tanta era la precisione nel leccare e pulire quel desiderio.
Lui che percettibilmente sentiva crescersi il desiderio impalato tra le mani di lei che lo guidava verso labbra liquide d'orgasmo presentato , ma non ancora consumato, era come un'altra situazione che faceva dare alle posizioni piaceri diversi, ma percettibili fin nei piccoli particolari.
Propriamente era una bella scopata d'oltre oceano che meritava alla fine una doccia suprema seduta sul massaggiatore di glutei, lei si divincolava quasi a continuare l'orgasmo, lui in camera da letto, tra il panico di un messaggio chiaro, domani verso le 18,00, incontro di lavoro fino alle 21,00 poi cena, ovviamente incontro a porte chiuse, la firma era di Simona la traduttrice, riferito alla moglie questo messaggio lei risponde “Che bellezza così mentre sei all'incontro io faccio shopping”. E gli ride davanti in segno di perfetto sincronismo.
Lui ne è estremamente felice, non riesce a nasconderlo e Federica pensa sia normale questa felicità, ed è così, forse sopra ogni immaginazione.
L'indomani in giro per i luoghi a visitare e guardare le bellezze che offre il mare pranzo e poi relax, aspettando con sana euforia l'incontro di lavoro, riceve un altro messaggio che indica il luogo esatto dell'incontro, è la traduttrice che indica a Paolo la reception dove prendere informazioni, arrivato li si presenta dicendo di essere Paolo della ditta Trascam, il receptionist, lo scruta con fare di chi sa, si volta, prende una busta e consegnandogliela augura a lui buon lavoro.
Paolo si ferma al bar della hall ordina un caffè, intanto esagitato apre la busta, tira un sospiro di sollievo e si avvia contento, forse tanta la felicità da non sapere esattamente dove si trova e dove deve andare, sta di fatto che si trova da un'altra parte della hall, crede d'aver sbagliato, ma gli indicano la sala è all'ultimo piano, arrivato con l'ascensore scorge la sala seminascosta, ma bellissima nell'aspetto, un cenno di contegno, si mette a posto la cravatta e bussa, nessuno risponde, eppure è quella, apre la busta di nuovo, rilegge il numero e si accorge di una cosa, la afferra, è una chiave, quella chiave di quella porta, eccitazione che non aveva contegno, lui sapeva che lei era portata per ogni genere di sorpresa, ma questa era indescrivibile.
Entrò tra profumi di candele accese e odore d'olio, in quella piccola isola di felicità che era la camera 920, Lei era sdraiata su un lettino flessibile, intenta ad adorare il suo sesso aperto, nella vaga idea di poter essere presa subito, lui si sentiva crescere e non resistiva alla visione delle sue labbra incrinate al piacere, scivolò su di lei cosparsa d'olio, la pelle si rincorreva tra l'odore del sesso e la percezione di un orgasmo.
Lei vide lui preso all'inverosimile e piacevolmente sconvolto dal suo seno perfettamente tenuto e dai capezzoli inturgiditi, li aggredì e li morse, facendo gemere lei nella camera insonorizzata, quella musica, quella pelle e quel suo culo che reclamava desiderio di liquido caldo piacere, forse lui non era al corrente neppure per un attimo di cosa succedeva, ma lei glielo mostro, ne divarico i glutei e glielo fece vedere, a lui non rimase che entrare con piccola cautela, ma fu li che lei spingendo ad ingoiarlo tra le natiche, lo fece sparire nel desiderio.
Odore di sesso che pareva non finire, mescolato alla tequila e alle grida di interminabili orgasmi, era il contorno per un sano tradimento, lui la guardò negli occhi spesso e spesse volte vennero insieme, solo alla fine lui col respiro corto disse grazie Simona.

Sereno notturno 14/03/2014

Racconto breve

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